Con lo strumento urbanistico generale vigente, mediante la trascrizione digitalizzata dei catasti storici (cosiddetto “Borbonico”, “Primo Impianto” e “Storico del 1955”) e la loro successiva comparazione con la carta territoriale regionale (CTR) ed il rilievo aerofotogrammetrico (volo luglio 1996) è stato possibile individuare il perimetro della città storica, assumendo come data finale della sua formazione il secondo dopoguerra: rientrano quindi nella zona A “centro storico” della città il nucleo originario consolidato, tutti gli edifici dell’impianto “Piano Cairoli” ed il sistema territoriale delle masserie.
La cartografia d'epoca e soprattutto quella relativa al cosiddetto "Catasto Borbonico" (1876) mostra chiaramente come il tessuto edificato del nucleo originario consolidato occupi solo gli ambiti di fronte strada, configurando in tal modo strade con fronti edilizi continui.
Gli edifici per residenza hanno adottato la tipologia a corte aperta verso l'interno dell'isolato.
La forte connotazione naturale e la componente rurale dell’antico borgo di Pomigliano d’Arco è ancora visibilmente leggibile nelle sue vecchie pietre.